La primavera è finalmente arrivata e non c’è modo migliore per festeggiare con una torta. Il mais non è il primo ingrediente che ti viene in mente quando pensi ad una torta, però posso garantirti che questa torta di mais è veramente buona e che impossibile smettere di mangiarla.
Mr. Italicano ed io abbiamo mangiato questa torta :: cake per la prima volta ad una cena fra amici e dopo la prima porzione ne abbiamo mangiato una seconda…poi una terza…poi una quarta…e poi ho perso il conto. Meno o male che la torta era tagliata in piccoli pezzi quindi alla fine quella mangiata sarà stata pari ad una fetta o al massimo due…almeno, lo spero.
Le due cose vincenti di questo dolce sono: la consistenza ed il sapore. È compatto con uno strato in cima leggermente croccante :: crisp mentre il sapore è perfetto a chi ama i dolci ma non troppo dolci. Con un bicchierino di Sassolino, un alcool di anice, puoi assaporare i leggeri gusti di finocchio e liquirizia. Se veramente vuoi evidenziare i sapori puoi fare come me e leggere male le istruzioni mettendo “mezzo bicchiere” di alcool nel composto invece di “mezzo bicchierino.” Diciamo che non ho ancora una padronanza perfetta della lingua italiana, meno male che nonostante l’errore la torta aveva mantenuto un buon sapore!
Questa torta di mais è la torta perfetta per chi ama i dolci ma non troppo dolci.
Serves: 12
Ingredients
250g burro morbido
300g zucchero
1 buccia limone biologico, grattugiata
4 rossi d'uovo
150g farina di mais
150g fecola di patate
8g lievito per dolci
½ bicchierino Sassolino
3 bianchi d’uovo
Instructions
Scaldare il forno in modalità statico a 180°C. Imburrare lo stampo a cerniera di 24cm.
In una ciotola media, montare il burro e lo zucchero poi aggiungere la buccia e i rossi d’uovo.
In una ciotola piccola, combinare la farina di mais, la fecola di patate ed il lievito poi aggiungere al primo composto, poco alla volta, alla fine aggiungere il Sassolino.
In un’altra ciotola, montare i banchi d’uovo a neve e incorporare poco alla volta nel composto. Mettere il composto nel stampo. Cuocere nel forno per circa 35-45 minuti in base al vostro forno o fino a quando la doratura non sia completata e lo stuzzicadenti esca asciutto quando viene inserito nel centro della torta.
*Adattato da una ricetta dato a me dal mio amico, Mario.
Se mai andassi a vivere fuori dall’italia, c’è certamente una cosa che ti mancherà di più quando pensi al tuo paese: il cibo. Le passeggiate lungo le vie fatte di vecchi sassi con le rovine romane in vista fanno sicuramente una grande impressione, ma non sarà mai memorabile quanto un boccone di pasta fatta in casa con un sugo saporito e un sorso di vino pregiato della Toscana. La tragedia di solito colpisce il palato quando cominci a pensare alla tua vecchia cucina in Italia piena di mozzarella di bufala Campana, prosciutto crudo di Parma, olio d’oliva extra vergine della Puglia e pomodori San Marzano. Non avere ansia. Grazie al genio dell’imprenditore italiano, Oscar Farinetti, 25 negozi di Eataly hanno aperto in tante città intorno al mondo e sono pieni di prodotti italiani d’alta qualità.
Era già un giorno stupendo quando sono andata all’Eataly Smeraldo a Milano. Ho appena visitato la rivista online Fine Dining Lovers che mi ha dato le notizie grandiose che alcune dei miei articoli sarebbero stati pubblicati sul loro sito oltre alla mia biografia. Ero estasiata. Mentre varcavo la porta di Eataly sono stata accolta da una miriade di bancarelle che assomigliano tutte a quelle che trovi nei mercati rionali settimanali in tutte le piazze italiane.
Le bancarelle erano riempite da cestini di legno e secchielli galvanizzati pieni di frutta e verdure colorate.
Oltre al nome e al prezzo, era anche descritta la provenienza di ogni prodotto: cetrioli tozzi e cavolfiori viola dalla puglia, zucchini tondi dal lazio e grandi baccelli di fava dalla basilicata erano alcune tra le tante verdure provenienti dalle diverse regioni italiane.
Passando in rassegna le bancarelle mi sono trovata tra mensole di marmellate, frutta secca ed enormi barattoli di pesche, che mi hanno ricordato il deposito per ortaggi di mia mamma nel quale venivano conservati tutti i tesori raccolti durante l’estate.
Il mio olfatto mi ha trascinata davanti a pagnotte di croccante pane artigianale, grissini dorati e pizza al taglio appena fatta e pronta da portare via.
Per chi voleva sedersi e mangiarsi un po’ di pizza, c’era un’angolo apposito con un forno a legna.
C’erano 15 altri corner con vari assaggi d’Italia sparsi su tre piani come: uno stand per la piadina e una gelateria;
Un angolo per i dessert e una cabina da dove si può vedere la pasta fatta a mano;
banchi per il pesce, carne e formaggi
oltre ad una vasta selezione per birra e vino solo per nominarne un paio. C’è anche un ristorante di lusso e tutti i prodotti fondamentali di alta qualità. Se non sei ancora sorpreso, dovrei anche dirti che c’è: un angolo per i libri e i gadgets di cucina, un’area congressi, 2 aule didattiche per i corsi formativi di cucina ed un piano forte grandioso posizionato strategicamente su un palco nel centro del open space per i concerti in onore al teatro storico che ospita attualmente questa mega store culinario.
Non volevo lasciare il negozio, ma evidentemente l’ho fatto al momento giusto perché di fronte alla cassa ho sentito nominare “Farinetti”, ho seguito la direzione degli occhi della signora che l’ha nominato e a quel punto ho visto un uomo con un’espressione gentile che indossava un trench blu scuro. Ho pagato un barattolo di frutti di capperi e l’ho seguito fuori. Lui stava salutando due uomini e prima che si allontanasse mi sono presentata. Quando gli ho chiesto di poter fare una foto lui si è messo in posa e prima ancora che io gli facessi delle domande circa il suo business lui mi ha chiesto del mio. Chi avrebbe mai pensato che un multimillionario ed imprenditore di successo sarebbe stato curioso della vita di un food blogger principiante.
Se sono stata fortunata per il primo incontro, il destino me ne ha riservato un secondo. Sebbene ci fossimo salutati un attimo prima, ci siamo ritrovati di nuovo fermi al semaforo. Ero curiosa di sapere di più della sua vita e di Eataly e gli ho proposto di camminare assieme a lui e il suo architetto.
“Sai perché ho aperto questo Eataly Smeraldo il 18 Marzo?” mi ha chiesto Farinetti.
“No,” gli ho risposto.
Mentre traversavamo una piazza mi ha spiegato che il 18 Marzo 1848 è stato il primo di cinque giorni di un risorgimento importante che ha scatenato una guerra per l’indipendenza dall’imperatore austriaco che aveva controllato le regioni di Lombardia e Veneto.
“Ho scelto questa data in modo simbolico perché se gli italiani hanno potuto fare una cosa grande in passato, vorrei di mostrare che gli italiani possano di nuovo fare una cosa importante adesso,” ha continuato Farinetti.
Possiamo considerare Eataly come un risorgimento moderno contro la produzione di massa e in favore di quella artigianale. Possiamo imparare a mangiare meglio e vivere meglio, come promuove Eataly,e tutto comincia con la consapevolezza di prodotti artigianali di alta qualità fatti con attenzione.
Se sei un’amante delle insalate, adorerai questa insalata di mandorle caramellate, mela, mirtilli rossi secchi e feta; se sei allergica alle insalate in generale preparati e ti convertirai perché questa è un’insalata che sarai felice di mangiare.
La richiesta di ieri sera da parte di Mr. Italicano è stata quella di mangiare leggero :: light. Sono d’accordo. Poiché durante questo weekend abbiamo mangiato la pizze due volte (una pizza dal forno di legna appena sfornata con i fili di formaggio è praticamente impossibile da resistere) oltre a tanti coni di gelato (la mia debolezza assoluta). Lunedì era l’inizio di una nuova settimana e quindi 5 giorni per mangiare sano.
Mangiare sano non dovrebbe essere né noioso né insipido, altrimenti dovresti sostituire il cibo con qualcosa che ti coccola e che allo stesso tempo pieno di calorie. Affinché l’insalata diventi la tua arma segreta :: secret weapon mangia le insalate di noci caramellate, frutta e formaggio. Le combinazioni sono infinite: cosa ne dici di un’insalata di fichi, pere, gorgonzola e noci con un condimento al papavero oppure un’insalata di fragole, quinoa e noci caramellate? Se vuoi evitare lo zucchero puoi anche ometterlo e semplicemente tostare le noci.
Mia mamma è una regina :: queen delle insalate preparate con le noci caramellate condite con vinaigrette. Da piccola vivevo vicino un lago e ogni estate quando ci andavamo per andare in barca gli amici dei miei genitori hanno sempre richiesto insalata con cipolle dolci, mandarini e fettine di mandorle caramellate. Era un’insalata che non ti stancava mai.
Questa insalata di mandorle caramellate, mela, mirtilli rossi secchi e feta è l’insalata è una ricetta di mia mamma e viene richiesta spessissimo dalla mia famiglia e dai miei amici. È anche la mia insalata preferita da servire quando ho ospiti sconosciuti. Ricordo che l’estate scorsa abbiamo fatto un BBQ per i colleghi ::colleagues di Mr. Italicano e questa insalata ha preso tutta l’attenzione della tavola e non i burger vegetariani che avevo preparato con 10 condimenti gourmet. Quindi questa insalata non è vincente solo perché è sana e facile da preparare ma anche perché ti farà fare veramente una bella figura!
Insalata di Mandorle Caramellate, Mela, Mirtilli Rossi Secchi e Feta
Se sei un’amante delle insalate, adorerai questa insalata di mandorle caramellate, mela, mirtilli rossi secchi e feta; se sei allergica alle insalate in generale preparati e ti convertirai perché questa è un’insalata che sarai felice di mangiare.
Serves: 2
Ingredients
Per le mandorle caramellate:
37g mandorle
½ cucchiaio zucchero
Per l’insalata:
100g di lattuga mista
½ mela Golden, tagliata a pezzettini
40g mirtilli rossi secchi
35g feta, sbriciolata
Per il vinaigrette:
3 cucchiai olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaino di aceto balsamico
1 spicchio di arancia rossa, spremuto
Instructions
Per le mandorle caramellate:
Mettere le mandorle e lo zucchero in una padella e tostarle a fuoco medio, tendendole mescolate. Quando lo zucchero si sarà sciolto e avrà ricoperto le mandorle, toglierle dal fuoco, stenderle sulla carta da forno e farle raffreddare.
Per l’insalata:
Nel frattempo, dividere la lattuga, pezzettini di mela, mirtilli rossi, feta e mandorle caramellate in due ciotole.
Per il vinaigrette:
In una ciotola piccola, mettere gli ingredienti nell’ordine elencato sopra e mescolare bene. Dividere la miscela fra le due insalate, prende le forchette e buttarsi a capofitto!
L’arrivo della primavera ha portato ai mercati di frutta e verdura un moltitudine di freschi e colorati prodotti agricoli. Mentre in piedi, aspettando che il mio numero venisse chiamato, ho ammirato i raggi del sole di prima mattina che illuminavano le casse piene di funghi paffuti, di carciofi viola scuro ed un cumulo di lunghi e snelli piselli verdi chiari, che pensavo fossero fagioli di soia ma ho scoperto poco dopo che erano fave e sono alla base della cucina mediterranea.
Quando ero piccola uno dei miei lavori di casa era quello di sgranare i prodotti dal nostro orto. In tutta onestà questo lavoro non era male perché c’erano file di piselli :: peas da potrei far cadere in una ciotola di plastica gialla oppure lanciarli direttamente in bocca quando nessuno mi guardava. A volte aprivo un baccello ed usavo i denti per raschiarlo, i piselli in esso contenuti erano croccanti e trasmettevano un dolce sapore di primavera.
Oltre ai piselli erano molto divertenti da sbaccellare :: to shuck anche le fave. Ora lo sgranare le fave lo trovo molto divertente, non solo perché mi fa ritornare bambina ma per la facilità con la quale si possono aprire e per la conformazione di questo baccello dentro il quale vie una specie di protezione paragonabile agli imballaggi degli apparecchi elettronici. Evidentemente Madre Natura li stava curando di più. Solo più tardi ho imparato che i fagioli di fava di piccole dimensioni possono anche essere mangiate intere con la loro capsula.
Ogni volta che apro il frigorifero la mia testa comincia a pensare a nove ricette. Compro spesso frutta e verdura a caso e quando è ora di cucinare mi posiziono davanti alla porta aperta del frigo come uno scultore davanti ad una lastra di marmo :: marble aspettando che arrivi l’ispirazione. A volte l’idea viene subito, altre volte devo chiudere il frigo e pensarci su mentre apparecchio la tavola. Se ho veramente un blocco, guardo le foto su pinterest o le ricette dei miei blogger preferiti.
L’idea di questa ricetta mi è venuta immediatamente. Avevo bisogno di un antipasto per una cena e volevo qualcosa di sano. Come la mia ricetta per la salsa guacamole, puoi modificare facilmente le spezie :: spices per creare un sapore come piace a te. Buon appetito!
Questa salsa di fava ed avocado è un antipasto sano e facile da fare.
Serves: 4-6
Ingredients
160g fave, sgranate
1½ avocado, maturo
2 cucchiai Philadelphia Light
1 cucchiaio olio extra vergine di oliva
¾ lime, spremuto
½ peperoncino piccante, senza semi, tritato finemente
Pizzico di paprika forte
Pizzico di aglio in polvere
Pizzico di sale fine
Instructions
Portare a bollore una piccola pentola e sbollentare le fave fino a quando cominciano a galleggiare, circa 2-3 minuti.
Con un frullatore, combinare tutti gli ingredienti insieme nell’ordine elencato sopra, assaggiando e modificando le spezie in base ai tuoi gusti. Servire immediatamente con le patatine di tortilla, cracker o pane tostato oppure conservare nel frigorifero avendo cura di coprire con la pellicola oppure in un contenitore ermetico fino a 2-3 giorni.
Queste carote viole arrostite sono simili alle patatine di zucca e sono una grande soluzione per un contorno che è molto sano e amato da tutta la famiglia.
Come avevo già menzionato in tanti dei miei post, mi piace tanto la cucina semplice. Perchè è più veloce? Perché ha (altro…)