Arrivare ad uno stato di equilibrio giornaliero è uno sforzo per il quale sto costantemente provando a migliorare. In una giornata positiva, mangio piatti sani, faccio gli esercizi, bevo tanta acqua, finisco tutti i miei compiti di lavoro, leggo qualcosa per divertimento, leggo qualcosa istruttivo, faccio qualcosa di creativo, contatto gli amici e la famiglia e abbraccio Mr. Italicano. Nei giorni come questi, la vita è bella e la giornata è piena. Mi sento benissimo, sia mentalmente che fisicamente e ho contribuito a far star bene le persone che amo.
Durante una giornataccia, faccio solo una o forse due di queste cose. Non necessariamente perché non lo ho voglia ma perché penso di non avere abbastanza tempo. Per esempio trovo sempre una scusa per non aver il tempo di fare gli esercizi. Magari dedico ogni secondo al lavoro e ignoro le persone più care attorno a me (Poverino, Mr. Italicano.) oppure non mi alimento con la giusta fonte di energia. Durante questi giorni, mi sento sfinita, scontrosa e priva di motivazione.
So che per raggiungere il mio obiettivo di equilibrio giornaliero devo semplicemente essere consapevole delle mie azioni. Devo ricordarmi di fare le cose che mi aiutano a stare bene e devo lottare contro quella brama interiore che vuole inesorabilmente cercare delle scuse. E voi? Lottate anche voi per il vostro equilibrio giornaliero? Quali sono i vostri segreti per raggiungere questo equilibrio durante la vostra giornata?
Le ricette da forno non sono le mie preferite, in quanto sono richieste misure precise e seguire le istruzioni. Il mio primo pasticcio in cucina l’ho fatto a 8 o 9 anni quando ho preparato i brownie usando la polvere in scatola. Dovevo mescolare insieme solo tre ingredienti: uova, olio e la polvere. Ho dimenticato l’olio. Il risultato è stato un disastro; mio fratello maggiore mi prende in giro tuttora. Imbarazzante? Assolutamente sì.
Ho 22 anni in più e anche oggi le ricette al forno non sono la mia passione. Prova ne è che non ho molta inventiva. Durante quest’anno di blogging, ho fatto tanti pasticci (foto imminente) quando ho provato ad inventare nuove ricette per i dolci. Fare le ricette al forno é chimica. Non risultano bene se metti poco o troppo di un ingrediente.
\Mi piace sperimentare e creare: un pizzico di questo, un goccio di quello. A meno che non stia scrivendo una ricetta per il blog, non prendo nota delle misure. Cucinare diventa un processo sensoriale al 100%. Ho cercato di ricreare questa stessa sensazione con le ricette fatte al forno, provando a fare una sfoglia di farina integrale senza riuscire nel mio intento: risultato immangiabile! Veramente…faceva schifo. Il ripieno era buonissimo ma siccome ho usato 100% di farina integrale e ho ridotto la quantità di burro per renderla più sana, il risultato è stato: una roccia insipida e dura. (Se qualcuno conosce un buon libro o un sito per imparare la parte chimica delle ricette al forno, lasci un commento sotto!)
Volevo fare questa torta rustica con bietole, feta e gorgonzola per una cena fra amici. Quindi per risolvere il mio dilemma ed avere una sfoglia buona, sono andata sul sito Food52, uno dei miei blog di cucina preferiti, per un consiglio sulla sfoglia integrale.La ricetta che ho trovato usa sia la farina integrale sia quella 00 oltre ad una bella porzione di burro. Magari la prossima volta provo a sostituire il burro con l’olio extra vergine di oliva. Per questa ricetta per non rischiare troppo ho adattato pochissimo l’originale, il risultato è stato soddisfacente: sfoglia deliziosa e friabile.
Le cose che mi piacciono di più delle torte rustiche sono le loro imperfezioni che le rendono belle. La sfoglia è troppo alta da una parte, il ripieno che esce da un’altra, le screpolature e le varie macchie dorate della cottura sono quei piccoli difetti che creano questo capolavoro rustico e semplice; come la vita stessa. Niente è perfetto; impariamo ad amare le imperfezioni.
Se volete fare una crostata di frutta usando questa sfoglia, basta aggiungere 2-3 cucchiai di zucchero mentre la preparate oppure cospargete la crosta con un po’ di zucchero alla fine dopo aver spennellato con l’uovo. E voi? Avete mai fatto un pasticcio in cucina quando avete provato a fare una ricetta da forno?
Tagliate il burro a pezzi, mettetelo su un piatto e ponetelo in freezer per 5-10 minuti.
In una ciotola media, mescolate farine e sale. Mettete il burro freddo e copritelo con la
farina. Sbriciolate il burro con le dita fino a comporre piccole palline con la dimensione dei piselli.
Aggiungete l’acqua ghiacciata, un cucchiaio per volta e mescolate fino a quando l’impasto non abbia assunto la forma di una palla. Premetela fino ad ottenere un disco e coprite con la pellicola. Mettete in frigorifero per almeno un’ora o anche per tutta la notte.
Per il ripieno:
Portate ad ebollizione una grande pentola d’acqua e aggiungete le gambe delle bietole. Cucinatele per circa 5 minuti. Aggiungete le foglie e cucinatele per altri 3 minuti o fino a quando non siano morbide. Scolatele e mettetele in una ciotola grande. Lasciatele raffreddare poi tritatele.
Aggiungete la feta, noci, aceto balsamico, olio extra vergine di oliva e sale e pepe. Mescolate fino a quando il tutto non sia amalgamato.
Comporre la torta rustica:
Scaldate il forno a 200°C.
Infarinate il matterello e stendete la sfoglia a forma di cerchio sopra un pezzo di carta da
forno. I bordi forse saranno irregolari; questo va bene, le imperfezioni sono belle. Ora prendete la carta da forno su la quale avete steso la sfoglia e mettetela in una teglia, aggiungete il ripieno nel centro della sfoglia, lasciando un bordo di circa 2½ cm. Piegate i bordi verso il centro.
Cospargete con il gorgonzola.
Spennellate la crosta con l’uovo e infornate per 40-45 minuti o fino a quando la crosta non sia dorata.
Togliete dal forno e lasciate raffreddare per 5 minuti prima di tagliarla a pezzi. Enjoy your meal!
In America, aspettiamo con ansia la domenica per potere gustare un brunch rilassante consumato in tutta tranquillità, recandosi in un vicino ristorante :: restaurant oppure in casa indossando magari un pigiama. Alla mia famiglia piacciono tutte le cose tipiche del brunch americano: uova in camicia,uova strapazzate, muffin, pane dolce, mele o pere crisp, ma tutti adorano soprattutto i pancake.
Da bambina, ogni domenica mi svegliavo al profumo del bacon che stava cuocendo in padella e vedevo mio papà con una spatola in mano che girava un enorme pancake della dimensione della padella. La misura e lo spessore dei pancake sono una libera scelta. Per un pancake spesso e soffice :: fluffy, mettete meno liquido; per un pancake sottile e morbido il composto dei pancake dovrebbe essere abbastanza liquido. Se il composto non viene utilizzato subito tende ad addensarsi, ma potete semplicemente aggiungere una goccia di latte o acqua per arrivare alla giusta consistenza.
Ci sono tanti topping che potete mettere sopra i pancake; eccovi alcuni dei miei preferiti.
Potete anche fare i pancake salati oppure fate una elegante torta pancake. Le opzioni sono infinite. Avete mai provato i pancake? Se sì, quali topping vi sono piaciuti di più? Lasciate un commento sotto!
Non dovete andare in america per poter provare i pancake. Sono facilissimi da fare in casa.
Serves: 2-3
Ingredients
235ml di latte (latte intero, scremato o di soia)
15ml di aceto di mela (o aceto bianco o succo di limone)
125g farina integrale (o farina 00)
8g di zucchero
4g di lievito per dolci
3g di bicarbonato
3g di sale
1 uovo
30g di burro, sciolto
Burro da sciogliere in padella per ogni pancake, qb
Instructions
In una ciotola media, unite il latte e l’aceto di mela e lasciate riposare per 5 minuti. Dopo di che aggiungete, uovo e burro sciolto.
Nel frattempo in una ciotola media, combinate: farina, zucchero, lievito, bicarbonato e sale.
Unite i composti delle due ciotole e mescolate fino a quando la farina non sia scomparsa e siano invece rimasti in evidenza dei grumi. Perché non mescolare troppo? Perché il rischio che si corre è che il composto diventi gommoso. Per questi pancake integrali, il composto dovrebbe essere sufficientemente liquido da poter scorrere sul cucchiaio, se è troppo denso aggiungete un po’ di latte o acqua. (Oppure per pancake con farina 00 lasciatelo così per ottenere un pancake più spesso. Per i pancake integrali è meglio che il composto sia liquido. Poiché la farina integrale non lievita facilmente i pancake potrebbero risultare compatti.
Scaldate una padella a fuoco medio, aggiungete una piccola noce di burro facendola ruotare sulla padella stessa. Versate 60ml di composto al centro della padella per ogni pancake, se avete una padella molto grande potete mettere 2 o 3 pancake alla volta. Il pancake è pronto per essere girato quando si sono formate delle bolle in superficie e la parte sotto sia dorata. A questo punto girate delicatamente il pancake con una spatola e continuate a cuocere per altri 1-2 minuti, senza mai appiattirlo. Il pancake è pronto quando alzandolo verificate che il fondo è dorato. Aggiungete un’ altra piccola noce di burro e ripetete la procedura finché non avrete cotto 9 pancake.
Servite i pancake caldi con lo sciroppo d’acero, miele, frutta, o panna montata.
Una cosa importante che ho imparato vivendo in italia è che gli italiani non mangiano “cibo italiano” ma “cibo italiano regionale”. Certamente negli ultimi anni la cucina locale viene alternata un po’ di più grazie ad internet e alla possibilità di trovare più ingredienti non strettamente regionali nei supermercati, solo in compagna o nei piccoli paesi troverete quasi sempre le ricette tradizionali di quella regione. Oggi parliamo dell’Emilia-Romagna, la cosiddetta “valle del cibo” :: “food valley.”
Nonostante in America ci siano diverse catene del cibo sparse ovunque, anche lì esistono diversi cibi in base alle regioni; il sud ha una cucina molto grassa e piccante :: spicy, la parte interna offre tante ricette di carne, e le regioni sull’oceano ovviamente offrono più pesce. Anche se noi siamo abituati a vedere diversi piatti quando viaggiamo negli stati uniti, per noi, l’italia ha un solo tipo di cibo: cibo italiano. Poichè che l’italia ha la stessa dimensione dello stato dell’Arizona, non pensiamo quasi mai da quale regione provengono gli ingredienti…pensiamo solo che si tratta di “un prodotto italiano”. L’americano medio, forse avrà mangiato il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma o l’aceto balsamico di Modena, ma non sa sicuramente che questi prodotti provengono dall’Emilia-Romagna, per lui sono prodotti italiani.
Dò per scontato che gli italiani conoscano da dove provengono i diversi prodotti alimentari italiani o che conoscano le ricette più famose delle diverse regioni, in realtà è impossibile conoscerle tutte perché le ricette non sono solo regionali ma variano anche da paese a paese. Mi ricordo ancora quando un amico ligure è venuto a trovarmi ed ha trovato l’erbazzone una novità. Per chi non lo sa, l’erbazzone è una torta salata di bietole :: swiss chard di origine Reggiana come altre ricette famose sono le piadine, le tigelle e i tortelli di zucca o di spinaci.
La lista delle ricette squisite possono continuare all’infinito. È bellissimo trovare così tanta varietà spostandosi solo 200 km (e a volte anche meno!). L’unico modo per capire il mondo del cibo in Emilia-Romagna è quello di visitare la zona e non dimenticare di fare tre cose:
1. Mangiare nelle trattorie dove le ricette cucinano in modo tradizionale
Se non riuscite a venire in zona, una buona alternativa è cucinare diverse ricette che potrete trovare su internet. La bellezza del cibo è che le papille gustative :: taste buds possono viaggiare e scoprire nuovi sapori senza lasciare la casa.
Se volete approfondire le vostre conoscenze su come viene prodotto il parmigiana reggiana, il prosciutto di parma, l’aceto balsamico :: balsamic vinegar, l’erbazzone, i tortelli e volete fare un giro della città, vi consiglio di rivolgervi a Reggio Lingua, una scuola di Reggio Emilia che organizza oltre a corsi di lingua (italiani e stranieri), le vacanze in agroturismo, corsi di cucina e attività culturali come visite ai produttori di formaggio, aceto balsamico e anche tour della città.
*Questo post non è sponsorizzato da Reggio Lingua. Ho frequentato i loro corsi d’italiano per 3 anni e vi consiglio i loro servizi culturali perché sono interessanti e divertenti.
I crisp alla frutta sono un dolce americano :: American dessert che spesso gli stranieri non conoscono. È un dolce che di solito si fa in casa e non si trova nei menu dei ristoranti turistici. I crisp, però, sono buonissimi. Mi permetto di dire che sono anche più buoni dei dolci americani più conosciuti e famosi: come latorta di mela e il cheesecake.
Adoro mangiare i crisp a colazione :: breakfast. Vanno bene accostati con un bel bicchierone di caffè americano o con un espresso forte. Adoro anche mangiarli dopo cena come dessert sfizioso, aggiungendo magari una pallina di gelato alla vaniglia o fior di latte o con un po’ di salsa al caramello spruzzata sopra.
Questa volta ho aggiunto del whiskey alla salsa di caramello. Mi sembrava più adeguata in quanto preparerò dal vivo questi dolci ad Blues Festival questo weekend (e anche i pancake!). Se vivete vicino a Correggio, venite a trovarmi al locale Pellicano. Ecco la pagina Facebook con le informazioni dell’evento! Mi piace molto partecipare a questi numerosi eventi tipicamente americani in Italia. A novembre ho partecipato ad un evento di showcooking in una esibizione di American Wild West a Lucca e in dicembre, ho cucinato :: I cooked sul palco al Santa Claus Festival, una fiera natalizia a Modena in stile americano. Sono rimasta impressionata nel vedere gli uomini che indossavano vestiti e scarpe da cowboy che parlavano logicamente in italiano!
Ci sono tanti modo per preparare i crisp. Il più semplice e di tagliare la frutta a dadini e metterli in uno stampo grande, coprirlo con il crisp e cuocere in forno ::oven per circa mezz’ora. Il modo più veloce per prepararli e quello di cuocere il tutto sui fornelli come avevo fatto per questo crisp di mela. Il modo più bello (o almeno io credo che ci sia) è quello di cuocere e servire il crisp direttamente sulla frutta stessa come per queste pere. Non sono adorabili?
Il pear crisp con salsa al caramello e whiskey è un buonissimo dolce americano, assolutamente da provare!
Serves: 4
Ingredients
Per il crisp:
2 pere mature
45g di farina 00
30g di avena
50g di zucchero di canna integrale
1g di cannella macinata
1g di sale marino
4 noci, tagliate a pezzettini
10 mandorle o noci pecan, tagliate a pezzettini
40g di burro non salato
Per la salsa al Caramello e Whiskey:
100g di zucchero
42g di burro
60ml di panna
½ cucchiano di sale
Instructions
Scaldate il forno a 190°C. Mettete la carta da forno su una teglia.
In una ciotola media mettete: farina, avena, zucchero di canna integrale, cannella, sale,
noci, mandorle e burro. Mescolate.
Risciacquate bene le pere, tagliatele a metà e togliete il picciolo. Con un cucchiaio, tirate
fuori i semi in modo tal da creare una cavità nelle pere. Togliete una fettina sulla parte
curva delle pere evitando che si ribaltino, mentre le appoggiate nella teglia. Mettete
qualche cucchiaio di crisp in ogni cavità. Cuocete in forno per 30 minuti o fino a quando
le pere non siano morbide quando inserite una forchetta.
Nel frattempo fate la salsa al caramello e whiskey. In un casseruola media cuocete lo zucchero a fuoco medio, senza mescolare. Dopo alcuni minuti, lo zucchero comincerà a sciogliersi iniziando dall'esterno. A questo punto trascinate lo zucchero al centro con una spatola di gomma così che la parte esterna non si bruci. Tenete in movimento la miscela ondeggiando la pentola con le mani (ovviamente indossate nei guanti da forno).
Quando lo zucchero è tutto sciolto, cioè è diventato color caramello e non ci sono i grumi, versate il burro e mescolate con continuità.
Togliete dal fuoco, aggiungete la panna ma fate molta attenzione: lei proverà a fuoriuscire insieme al caramello che è molto molto caldo. Rimettete la casseruola di nuovo sul fuoco e continuate a cuocere per un altro minuto, tenendo mescolato.
Togliete dal fuoco e aggiungete sale e whiskey.
Quando il pear crisp è pronto, cospargetelo con il gelato e/o con la salsa al caramello e whiskey.
*Conservate la salsa di caramello in frigorifero in un contenitore chiuso, tipo vasetto di vetro, e scaldatelo prima del uso. (Anche se dubito che ci rimarrà!)