Quando viaggio in un nuovo paese mi impongo una regola: posso solo mangiare il cibo locale. La vedo come un’opportunità per imparare, scoprire e esplorare una cultura tramite la sua gastronomia :: gastronomy. Dopotutto, non so se avrò mai l’opportunità di ritornare. Temo che perderò un piatto memorabile o un nuovo sapore, qualcosa che spingerà le mie papille gustative ad un nuovo livello.
Anni fa, quando ho viaggiavo con la mia amica Suzanne in Sud Asia, abbiamo obbedito a questa mia regola. Da quello che ricordo, abbiamo barato solo qualche volta cibo messicano in Vietnam e qualche caffè da Starbucks negli aeroporti (ok, qui eravamo obbligate…). A parte queste occasioni, abbiamo passato sei mesi viaggiando in nove paesi, mangiando come una persona del posto. Facevamo la spesa nei mercati chiassosi, abbiamo mangiato il cibo venduto per strada :: street food, abbiamo partecipato a corsi di cucina e siamo state ospiti nelle case delle persone del posto, per avere un’esperienza autentica della cultura.
Per me il cibo non è solo la necessità nutrire :: nourish il mio corpo e provare piacere al palato Per me è anche un modo per soddisfare la mia curiosità e per aiutarmi a ricordare. Associo tante delle mie memorie di un paese al suo cibo. Questo è come funziona il mio cervello. Anche a distanza di anni da un viaggio, fatico a ricordare tutti i siti storici o le opere d’arte nei musei, ma posso ricordare benissimo il cibo memorabile che avevo mangiato.
Questi Involtini Primavera mi riportano alle mie memorie della Tailandia. Sono sull’ Isola di Railay. C’è buio fuori ma io, Suzanne e Brian (un altro amico che ha viaggiato con noi per un paio di settimane) usiamo le nostre torce per non inciampare in un sentiero fatto di terra e di sassi. Stiamo camminando verso un ristorante all’aperto che si trova a circa 100 metri nell’entroterra. Saliamo le scale e troviamo un tavolo vicino al bar di legno sulla grande veranda. Ci sediamo su piccoli sgabelli e guardiamo verso il Mare Andamane. Possiamo vagamente vedere le onde che sbattono sulla spiaggia. Nell’aria ci sono annuso zaffate di zampirone, fiori profumati e spezie tailandesi. Oh, quella aria umida che ti fa brillare la faccia e che ti fa incollare i vestiti addosso. Ordiamo il nostro cibo e, poco dopo, l’antipasto :: appetizer è arrivato: Involtini Primavera. Prendo un morso…sono buoni da morire.
Adesso mi trovo di nuovo nella mia cucina. Non ci sono i miei amici, il mare e l’aria umida…ma per un momento fuggevole ero lì. Con un solo morso di questi involtini primavera :: spring rolls sono stata trasportata nel tempo in un paese lontano da me. Ero con i miei cari amici godendo un piatto delizioso in un posto selvaggio. Non sapevo se e quando sarei mai ritornata in Tailandia ma oggi, per un attimo, l’ho fatto…
- 100g di vermicelli di riso
- 2 carote, tagliate alla julienne
- 1 cetriolo, tagliato alla julienne
- 1 avocado, tagliato alla julienne
- 2 manciate di basilico, tagliato a pezzi
- 12 carte di riso
- 1 ciotola di acqua calda
- Portare in ebollizione una pentola media di acqua. Mettete i vermicelli di riso dentro una ciotola grande. Versare l’acqua bollente sopra i vermicelli e lasciare bagnare per 4-5 minuti. Scolate e lascite raffreddare.
- Organizzate il vostro spazio di lavoro con: vermicelli di riso, carote, cetriolo, avocado, basilico, la ciotola di acqua calda e il tagliere.
- Prendete una carta di riso e bagnatela nell’acqua per circa 10 secondi poi stendetela sul tagliere. Dovrebbe essere flessibile, ma non troppo bagnata (altrimenti potrebbe strapparsi). Mettete dei vermicelli, le carote, il cetriolo, l’avocado e il basilico nel centro della carta. Piegate i lati verso il centro poi arrotolate fermamente. Tagliate a metà. Ripetete per tutti gli ingredienti rimanenti.
- Servite con salsa di soia, salsa di arachidi o salsa di peperoncino piccante.