Queste palline di spinaci sono perfette e faciliper le feste natalizie e per una cena veloce infrasettimanale, sfruttando questo ingrediente invernale molto nutriente.
In questo periodo dell’anno, nei mercati contadini, trovate sempre le cassette impilate piene di splendidi spinaci freschi. Visto che durante la cottura si ridurranno in niente, io ne compro sempre almeno 2 kg (in America sarebbero 4 pounds e mezzo). Se siete di fretta, potete tranquillamente comprare quelli impacchettati e già lavati…costeranno un po’ di più, ma soprattutto, vi perdereste il bello di farlo a mano. Per me è un momento rilassante, come sgranocchiare i piselli o il mais :: corn. La mia agenda è sempre piena di cose da fare, e da fare in fretta ma questo non mi impedirà di fare quei lavoretti con le mani che mi riempiono di calma e soddisfazione.
É importante pulire bene gli spinaci. Io di solito riempio il lavello con acqua, li immergo bene e li lascio un ammollo per un po’. Poi svuoto il lavello dall’acqua e lo riempio ancora con acqua pulita, questa volta aggiungendo un po’ di bicarbonato. Mia mamma ha sempre lavato le verdure del suo orto solo con l’acqua del rubinetto, nel rispetto di quanto consigliato dalla FDA (Food & Drugs Administration, l’ente regolatore delle normative igieniche sui cibi e bevande negli Stati Uniti). Comunque, da quando sono in Italia ho notato che tutti i cuochi aggiungono al lavaggio delle verdure il bicarbonato :: baking soda. Ho fatto un po’ di ricerca su internet, ma non ho trovato una risposta definitiva sul fatto che sia veramente necessario. Voi cosa ne pensate? Usate sempre il bicarbonato per lavare le verdure?
Gli spinaci :: spinach sono considerati una delle verdure con il più alto contenuto di nutrienti, sia mangiati crudi, sia cotti. In America mangio spesso l’insalata di spinaci crudi con le noce pecan caramellati, pere e pecorino grattugiato. Qui in Italia ho visto raramente mangiare gli spinaci crudi. Però, di tipico, qui ho provato le palle di spinaci cotte. Se andate in un negozio di frutta e verdura potete, a volte, trovare queste palle di spinaci cotte al vapore o bollite.
Solitamente queste palle sono mangiate così, con uno semplice spruzzo di olio extra vergine di olive. A me piace dargli un po’ più di sapore aggiungendo aglio, cipollotti ::green onions, spezie e formaggio.
Usare il filo di erba cipollina non è veramente necessario per mantenere la forma a palla intatta…io la metto solo perché adoro la presentazione! Mi ricorda di un piccolo regalo :: present personale che non vedo l’ora di aprire. Non credete anche voi che possa essere un modo magnifico per preparare i vostri piatti di natale? Gli darete un semplice tocco speciale.
Queste palline di spinaci sono perfette e facili per le feste natalizie e per una cena veloce infrasettimanale, sfruttando questo ingrediente invernale molto nutriente.
Serves: 6-8
Ingredients
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 spicchio d’aglio, tritato
2 cipollotti, tagliate a pezzettini
2 kg di spinaci freschi
3 pizzichi di noce moscato
5 chiodi di garofano
3 pizzichi di rosmarino secco
3 pizzichi di origano secco
3 pizzichi di sale integrale
2 manciate di Parmigiano Reggiano, grattugiato
Instructions
Spelate le radici di spinacio e lavate le foglie almeno 3-4 volte con acqua fresca. Aggiungete bicarbonato al penultimo lavaggio. Usate una centrifuga per asciugare le foglie.
In una padella grande fate saltare a fuoco medio per 1-2 minuti l’aglio e la cipolla, ovviamente con olio extra vergine di oliva. Aggiungete gli spinaci e coprite con un coperchio. Probabilmente dovrete aggiungere gli spinaci un po’ alla volta, come dicevo prima, si riducono molto. Basta attendere 30 secondi prima che le foglie si affloscino e facciano spazio alle nuove.
Aggiungete la noce moscata, chiodi di garofano, rosmarino, origano, sale e parmigiano reggiano. Continuate a cuocere per alcuni minuti fino a ché il formaggio non sarà fuso e tutto il liquido evaporato. Servitelo caldo in una scodella o aspettate che si raffreddino per poi arrotolarli formando delle palle. Sono un ottimo contorno sia freddo che, se preferite, riscaldato e può tranquillamente esser preparato anche un giorno prima.
Per me, nessun Natale può essere completo senza una spruzzatina di neve a colorare e ovattare l’atmosfera, la casa addobbata con l’albero e le luci scintillanti e questi biscotti integrali allo zenzero appena sfornati.
La ricetta originale chiama lo zucchero bianco e la farina “00”. Io ho voluto sostituire la maggior parte dello zucchero bianco con lo zucchero di canna e tutta la farina bianca con farina integrale. Usare la farina integrale, in alcune ricette, fa si che i biscotti risultino compatti e duri. Non in questo caso però. Questo biscotti sono croccanti fuori e morbidi all’interno e pieni di deliziosi sapori natalizi.
Ho fatto questi biscotti due volte: la prima volta senza lasciar raffreddare il composto nel frigo e la seconda l’avevo messo in frigo per mezz’ora. Vi consiglio di raffreddare il composto perché, altrimenti, i biscotti saranno meno soffici all’interno e non avranno le caratteristiche screpolature sulla superficie. (Come quelli che vedete nella foto… Sfortunatamente quando li ho rifatti, sono stati mangiati tutti prima che potessi fare nuove foto!)
Quest’anno io e Mr. Italicano passeremo il Natale in America, con mia famiglia e gli amici. Intanto che vi scrivo stiamo sorvolando la Groenlandia e tra sole 5 ore atterreremo a Seattle. Non vedo l’ora di assaggiare (in tutti i sensi) l’atmosfera natalizia negli States! Prima sosta obbligatoria: Starbucks!
In effetti Mr. Italicano non è mai stato in America per le feste invernali. La tradizione è simile a quella italiana, ma non tutto è esattamente lo stesso… Cari lettori, vi terrò aggiornati sulle curiosità e le differenze, gastronomiche e non, che l’occhio e il palato di Mr. Italicano mi farà notare! Metterò almeno una ricetta alla settimana sul blog, ma per tutti gli aggiornamenti e novità di questo viaggio, guardate le mie pagine su Instagram, Facebook e Twitter dove le aggiornerò giornalmente con le foto.
I nostri festeggiamenti iniziano la cena del 24 di dicembre, solitamente con un zuppa leggera di ostriche accompagnata da pane fresco. A seguire ci si veste bene, si fanno un po’ di foto di famiglia (quella classica è quella davanti all’albero di natale) e poi si va tutti quanto insieme in chiesa. Più tardi solitamente qualche amico di famiglia si ferma per due chiacchiere, qualche biscotto e qualche bevanda calda. Quando tutti gli ospiti ci salutano, ci si veste con il pigiama e si cominciano ad aprire I regali. Il giorno dopo si apriranno quelli da Santa Claus… Ma questa è una tradizione della mia famiglia (e devo dire che sono sempre stata invidiata dai miei amici, io ricevevo I regali dalla famiglia prima di loro!). Questa tradizione ci permette di dedicare più tempo a quello che io ritengo il vero momento magico del Natale: condividere I sorrisi e gli abbracci per I regali ce ci si fa a vicenda. È impagabile. Il giorno dopo, già dalla mattina gli adulti sono molto più impegnati: si prepara il grande pranzo di Natale!
Preriscaldate il forno a 175 gradi. Mettete la carta da forno sulle teglie.
In una ciotola mescolate la farina integrale, il bicarbonato, il lievito per dolci, lo zenzero, la noce moscata, la cannella, i chiodi di garofano e il sale.
Nella ciotola dell’impastatrice mescolate insieme per 4-5 minuti a velocità media il burro e gli zuccheri finché il mix non risulterà leggero e morbido. (Se non avete un’impastatrice, potete mescolare a mano.)
Aggiungete le uova e continuate a battere fino che tutto sia amalgamato. Aggiungete la melassa, lo sciroppo d'acero e mescolate.
Aggiungete metà del composto della farina nell’impastatrice e fate mescolare per 1-2 minuti. Fermate il mixer e raschiate l’interno della ciotola con una spatola, poi continuate a mescolare in modo che tutta la miscela venga correttamente amalgamata.
Mettete in frigorifero per mezz’ora.
A questo punto il preparato sarà pronto. Formate delle palline della misura di una noce, arrotolatele nello zucchero di canna grezzo e mettetele sulle teglie.
Cuocetele per 8-10 minuti. A questo punto i biscotti si saranno allargati un po’ e ci saranno le screpolature.
Nota: Vi consiglio di mettere l’impasto nel frigo, però se siete in fretta, usate il cucchiaio da gelato perché l’impasto sarà troppo molle e non riuscirete a formare le palline. Il gusto sarà lo stesso ma i biscotti saranno meno morbidi all’interno e non avranno le caratteristiche screpolature.
Vivendo a Seattle, nello stato di Washington, avevo la fortuna di poter sempre trovare le ostriche crude fresche al famosissimo Pikes Place Market o nei numerosissimi ristoranti di pesce. Le ho sempre gustate al naturale o con una spruzzata di limone fresco ::fresh lemon. Questa volta voglio dargli un tocco di stile italiano, servendole con una fresca vinagrette fatta con un buon olio extra vergine di oliva delle colline che si affacciano sul mar ligure, un po’ di limone fresco del lago di Garda, sale di Cervia del mar Adriatico e pepe.
Usare questa vinagrette sul pesce e sulle verdure crude è abbastanza comune in Italia. C’è un aperitivo chiamato “pinzimonio” che è composto da semplici verdure crude (solitamente finocchio, carote, radicchio, pomodoro e sedano) servito con la vinagrette. In Sardegna, una ricetta popolare sono i Crostacei alla Catalana :: Catalonia Crustaceans. Nel passato la Sardegna fu dominata dagli spagnoli della Catalonia. Si tratta di un misto di gamberi, scampi, astice e granchi bolliti e serviti su un letto di verdure crude e bagnate dal vinagrette. È comune mangiarli come antipasto o come piatto principale.
Questa semplice vinagrette italiana è una perfetta alternativa per le ostriche crude :: raw oysters. È fresca e con una certa vivacità, con un finale liscio che non copre il sapore di oceano caratteristico delle ostriche fresche.
Questa semplice vinagrette italiana è una perfetta alternativa per le vostre ostriche crude.
Serves: 2
Ingredients
¼ bicchiere olio extra vergine di oliva
1 o 2 pizzichi di sale integrale
1 o 2 pizzichi di pepe nero appena macinato
1 o 2 spruzzi di limone
9 ostriche fresche, pulite ed aperte
Instructions
In una piccola ciotola mescolate insieme l’olio extra vergine di olive, sale integrale, pepe nero e limone. Assaggiate la vinagrette e aggiungete più sale, pepe limone se desiderato. Servite con le ostriche.
Per le persone appassionate di cibo, le numerose sagre in Italia sono un paradiso. Mi piace come durante l’anno ci siano tantissime celebrazioni, sia nelle grandi in città sia nei paesini dove le piazze sono fatte di strade ciottolate chiuse al traffico, piene di bancarelle che offrono i prodotti artigiani a tutti quelli che passano. Dal vino al formaggio, dalla zucca al cioccolato, ci sono tantissime sagre :: festivals che promuovono prodotti locali, verdure o piatti tipici.
Un paio di settimane fa Mr. Italicano ed io siamo andati alla sagra di tartufo :: truffle festival con una ventina di amici al paesino di Cavola, nelle colline della regione Emilia Romagna. Abbiamo passato una calda mattinata d’Autunno guardando le bancarelle di venditori di olio, tartufo, formaggio al tartufo e ovviamente tartufi raccolti dalla terra. Sebbene non potevo permettermi l’acquisto dei famosi tartufi bianchi (che costavano circa 300euro ognuno!), ho comprato dei tartufi neri estivi che sono ancora considerato un prodotto dalle pregiate qualità.
Dopo aver fatto shopping di tartufo siamo andati in nello sportcenter del comune, dove erano state preparate numerose tavolate per pranzare insieme agli altri ospiti della sagra. Il menu era ovviamente a tema, il tartufo: le rosette al tartufo, risotto al tartufo, il maiale e patate arrostite e le crostate di frutta :: fruit tarts. Questo pranzo insieme a tantissime persone mi ha ricordato del piccolo paese nello stato di Washington dove sono cresciuta, dove il Lions Club organizza dei grandi brunch a base di pancake.
Ci sono diversi tipi di tartufi ma i tre più comuni sono:
Tartufo Bianco—Il tartufo più costoso e prestigioso, che cresce in Italia, Croazia, Slovenia e Francia.
Tartufo Nero—Il secondo tartufo più pregiato, che è nativo del sud d’europa.
Tartufo Nero Estivo—Più economico in confronto agli altri due tartufi ma considerato ancora di qualità.
I tartufi neri estivi :: black summer truffles sono molto versatili nella cucina. Di solito vengono grattugiati freschi sopra un piatto, oppure aggiunti alla preparazione del sugo. In questa ricetta-tagliatelle al cavolo nero e tartufo-li ho messi sia nel sugo che grattugiati sopra la pasta.
A me piace il suo sapore forte quindi ho aggiunto anche uno spruzzo di olio di tartufo, che è molto saporito. Anche alla sagra ho scoperto che per fare il risotto così saporito hanno messo sia il tartufo fresco che il burro di tartufo :: truffle butter. Se avete già un po’ di tartufi neri estivi in casa questa è una ricetta favolosa. Per chi non li ha, potete semplicemente usare dell’olio o burro al tartufo.
350g di cavolo nero, pulito, gambi scartati, e tagliato a pezzettini
45g di tartufi neri estivi, lavati e grattugiati (mettere a parte ½ di uno da grattugiare fresco sopra) (Alternativamente potete usare solo 1-2 cucchiaio di olio di tartufo)
1-2 cucchiaini di olio di tartufo
200 ml panna di riso (o panna da cucina)
Noce di burro
Sale
Instructions
Portate ad ebollizione dell’acqua in una pentola media a fuoco alto.
Mettete un cucchiaio di olio extra vergine di oliva in una padella e soffriggere l’aglio per 1-2 minuti. Aggiungere il cavolo nero e cuocete fino a quando non si sia afflosciato; 3-4 minuti.
Versate il composto in un frullatore, o robot da cucina, ed aggiungete un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Frullate fino a quando il composto non sia omogeneo.
Mettete il composto di nuovo nella padella ed aggiungete i tartufi grattugiati, l’olio di tartufo, la panna, il burro e il sale. Cuocere a fuoco lento fino a quando è caldo.
Quando l’acqua bolle, aggiungete del sale grosso e cuocete la pasta per 2 minuti, o in base alle istruzioni. Scolate la pasta, amalgamate con il sugo e servite con un po’ di tartufo grattugiato.
Ho preparato questa vellutata di cavolfiore :: creamy cauliflower soup in un giorno piovoso e freddo, quando un paio di amiche sono venute da me per cena. Credo di esser stata troppo tempo lontana da Seattle perché non sono più abituata ai giorni di incessante pioggia, dove nonostante il tempo brutto mi sarei vestita elegante con i tacchi e sarei uscita fuori per cena. Oppure, magari, sto solo invecchiando? Il pensiero dei tacchi, pioggia, traffico e dover cercare un parcheggio sembra tutto troppo complicato e stressante. Invece, nelle serate così, quando piove, mi piace stare in casa con le amiche dove c’è la musica jazz che riempie la stanza, del cibo buono e caldo sul tavolo e un bicchiere di vino pieno.
Questa vellutata di cavolfiore ha un sapore delicato che, oltre alle amiche, è risultato perfetto anche per la figlia di quattro anni e i due gemelli di un anno di Cecilia (che hanno fatto il bis!). Per le papille gustative degli adulti, questa vellutata è perfetta con i sapori più forti, tipo il pane tostato all’aglio e Parmigiano Reggiano o un panino tostato di bietole :: swiss chard, fontina, avocado e lenticchie frullate.
Siccome l’autunno :: autumn e l’inverno :: winter sembrano durare in eterno, vi propongo alcune alternative, così avrete opportunità di sperimentare un po’. Ecco alcune versioni delle vellutate di cavolfiore preparate da altri food blogger:
Giallo Zafferano: Qui, fra il cavolfiore e le patate, c’è anche un porro. Dimentico sempre di questa verdura che aggiunge un sapore delizioso alle vellutate.
L’ennesimo Blog di Cucina: L’aggiunta alla ricetta di senape in grani è molto interessante e da un tocco di piccante ad una zuppa di solito delicata. Mi piace anche come viene servita fredda in piccoli bicchieri per aperitivo.
Sapori e Sapori Fantasie:Oltre a tante spezie, questa vellutata di cavolfiore include mele, miglio e chips di mele. Il contrasto con la consistenza della velluta, il miglio e le chips di mele sembrano davvero interessanti ed originali.
Fuori è brutto… è un altro giorno freddo, piovoso :: rainy e nebbioso in Emilia Romagna. Se non fosse per le vie di ciottoli e le case colorate attorno a me, penserei di essere a Seattle. Forse è madre natura che sta provando a tentarmi, prova a capire se uscirò anche se c’è brutto. Oppure, forse, e il suo modo per dirmi di preparare una vellutata calda e godere l’intimità di casa. Io sceglierò la seconda. E, voi?
Questa vellutata di cavolfiore è il cibo perfetto che vi coccolerà durante una serata fredda e piovosa di autunno.
Serves: 6-8
Ingredients
2 cucchiai olio extra vergine di oliva
½ cipolla grande bianca, tritata
2 spicchi di aglio, tritato
2 cavolfiori (circa 760g ognuno), le gambe e foglie tolte e tagliati a pezzi
2 patate medie, sbucciate e tagliate a pezzi
1,8 litri di brodo di verdura
¼ di cucchiaino di sale integrale
65g di Parmigiano Reggiano, appena grattugiato
80ml di panna da cucina (opzionale)
¼ di cucchiaino di prezzemolo oppure una manciata di prezzemolo fresco, tritato
sale e pepe nero appena macinato, qb
Instructions
In una pentola grande, soffriggete la cipolla e l’aglio a fuoco medio basso nell’olio extra vergine di oliva; circa 4-5 minuti.
Aggiungete il cavolfiore, le patate, il brodo di verdura e il sale. Coprite e portate ad ebollizione. Abbassate il fuoco e cuocete le verdure fino a quando non saranno morbide, da poter essere forate con una forchetta; circa 10-15 minuti.
In un frullatore (o con un frullatore ad immersione), frullate le verdure finché non siano belle cremose. Mettete il composto nella pentola, aggiungete la panna, Parmigiano Reggiano e portatelo ad ebollizione tendendolo sempre mescolato. Assaggiatelo e aggiungete più sale o pepe nero, se desiderato.
Servite con prezzemolo, yogurt greco, un po’ di panna da cucina o erba cipollina.