Se mai andassi a vivere fuori dall’italia, c’è certamente una cosa che ti mancherà di più quando pensi al tuo paese: il cibo.  Le passeggiate lungo le vie fatte di vecchi sassi con le rovine romane in vista fanno sicuramente una grande impressione, ma non sarà mai memorabile quanto un boccone di pasta fatta in casa con un sugo saporito e un sorso di vino pregiato della Toscana.  La tragedia di solito colpisce il palato quando cominci a pensare alla tua vecchia cucina in Italia piena di mozzarella di bufala Campana, prosciutto crudo di Parma, olio d’oliva extra vergine della Puglia e pomodori San Marzano. Non avere ansia.  Grazie al genio dell’imprenditore italiano, Oscar Farinetti, 25 negozi di Eataly hanno aperto in tante città intorno al mondo e sono pieni di prodotti italiani d’alta qualità.

Eataly-Oscar-Farinetti-

Era già un giorno stupendo quando sono andata all’Eataly Smeraldo a Milano.  Ho appena visitato la rivista online Fine Dining Lovers che mi ha dato le notizie grandiose che alcune dei miei articoli sarebbero stati pubblicati sul loro sito oltre alla mia biografia. Ero estasiata.  Mentre varcavo la porta di Eataly sono stata accolta da una miriade di bancarelle che assomigliano tutte a quelle che trovi nei mercati rionali settimanali in tutte le piazze italiane.

 Eataly Smeraldo

Le bancarelle erano riempite da cestini di legno e secchielli galvanizzati pieni di frutta e verdure colorate.

Eataly Smeraldo

Oltre al nome e al prezzo, era anche descritta la provenienza di ogni prodotto: cetrioli tozzi e cavolfiori viola dalla puglia, zucchini tondi dal lazio e grandi baccelli di fava dalla basilicata erano alcune tra le tante verdure provenienti dalle diverse regioni italiane.

Eataly Smeraldo

Passando in rassegna le bancarelle mi sono trovata tra mensole di marmellate, frutta secca ed enormi barattoli di pesche, che mi hanno ricordato il deposito per ortaggi di mia mamma nel quale venivano conservati tutti i tesori raccolti durante l’estate.

Eataly Smeraldo

Il mio olfatto mi ha trascinata davanti a pagnotte di croccante pane artigianale, grissini dorati e pizza al taglio appena fatta e pronta da portare via.

Eataly Smeraldo 

Per chi voleva sedersi e mangiarsi un po’ di pizza, c’era un’angolo apposito con un forno a legna.

Eataly Smeraldo

C’erano 15 altri corner con vari assaggi d’Italia sparsi su tre piani come: uno stand per la piadina e una gelateria; 

Eataly Smeraldo

Un angolo per i dessert e una cabina da dove si può vedere la pasta fatta a mano;

Eataly Smeraldo

banchi per il pesce, carne e formaggi

Eataly Smeraldo

oltre ad una vasta selezione per birra e vino solo per nominarne un paio. C’è anche un ristorante di lusso e tutti i prodotti fondamentali di alta qualità.  Se non sei ancora sorpreso, dovrei anche dirti che c’è: un angolo per i libri e i gadgets di cucina, un’area congressi, 2 aule didattiche per i corsi formativi di cucina ed un piano forte grandioso posizionato strategicamente su un palco nel centro del open space per i concerti in onore al teatro storico che ospita attualmente questa mega store culinario.

Eataly Smeraldo

Non volevo lasciare il negozio, ma evidentemente l’ho fatto al momento giusto perché di fronte alla cassa ho sentito nominare “Farinetti”, ho seguito la direzione degli occhi della signora che l’ha nominato e a quel punto ho visto un uomo con un’espressione gentile che indossava un trench blu scuro.  Ho pagato un barattolo di frutti di capperi e l’ho seguito fuori.  Lui stava salutando due uomini e prima che si allontanasse mi sono presentata.  Quando gli ho chiesto di poter fare una foto lui si è messo in posa e prima ancora che io gli facessi delle domande circa il suo business lui mi ha chiesto del mio.  Chi avrebbe mai pensato che un multimillionario ed imprenditore di successo sarebbe stato curioso della vita di un food blogger principiante.

Eataly Smeraldo

Se sono stata fortunata per il primo incontro, il destino me ne ha riservato un secondo.  Sebbene ci fossimo salutati un attimo prima, ci siamo ritrovati di nuovo fermi al semaforo. Ero curiosa di sapere di più della sua vita e di Eataly e gli ho proposto di camminare assieme a lui e il suo architetto.

“Sai perché ho aperto questo Eataly Smeraldo il 18 Marzo?” mi ha chiesto Farinetti.

“No,” gli ho risposto.

Mentre traversavamo una piazza mi ha spiegato che il 18 Marzo 1848 è stato il primo di cinque giorni di un risorgimento importante che ha scatenato una guerra per l’indipendenza dall’imperatore austriaco che aveva controllato le regioni di Lombardia e Veneto.

“Ho scelto questa data in modo simbolico perché se gli italiani hanno potuto fare una cosa grande in passato, vorrei di mostrare che gli italiani possano di nuovo fare una cosa importante adesso,” ha continuato Farinetti.

Possiamo considerare Eataly come un risorgimento moderno contro la produzione di massa e in favore di quella artigianale. Possiamo imparare a mangiare meglio e vivere meglio, come promuove Eataly, e tutto comincia con la consapevolezza di prodotti artigianali di alta qualità fatti con attenzione.

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